Interruzione di Imatinib nei pazienti con leucemia mieloide cronica
Imatinib ( Glivec ) può tranquillamente essere interrotto nei pazienti con leucemia mieloide cronica ( CML ) che hanno avuto malattia minima residua non-rilevabile ( UMRD ) per almeno 2 anni.
Sono stati riportati i risultati finali dello studio Stop Imatinib ( STIM1 ) con un lungo follow-up.
Imatinib è stato prospetticamente sospeso in 100 pazienti con leucemia mieloide cronica con malattia minima residua non-rilevabile, mantenuta per almeno 2 anni.
La recidiva molecolare ( MR ) è stata definita come la positività del trascritto BCR-ABL in un test di reazione a catena della polimerasi quantitativa ( qPCR ) a trascrittasi inversa confermato da una seconda analisi indicante un aumento di un log in relazione al primo punto di analisi a due valutazioni successive o la perdita di risposta molecolare maggiore in un punto.
Il follow-up molecolare mediano dopo la sospensione del trattamento è stato di 77 mesi.
61 pazienti hanno perso la malattia minima residua non-rilevabile dopo una mediana di 2.5 mesi ( range da 1 a 22 mesi ), e un paziente è morto con malattia minima residua non-rilevabile a 10 mesi.
La sopravvivenza libera da recidiva molecolare è stata pari al 43% a 6 mesi e del 38% a 60 mesi.
Il trattamento è stato ripreso in 57 su 61 pazienti con recidiva molecolare, e 55 pazienti hanno raggiunto una seconda malattia minima residua non-rilevabile con un tempo medio di 4 mesi.
Nessuno dei pazienti ha presentato una progressione a leucemia mieloide cronica.
Le analisi delle caratteristiche della popolazione di studio hanno identificato che il punteggio di rischio Sokal e la durata del trattamento con Imatinib sono risultati significativamente associati con la probabilità di recidiva molecolare.
In conclusione, con un follow-up mediano di più di 6 anni dopo l'interruzione del trattamento, lo studio STIM1 ha dimostrato che Imatinib può essere interrotto in modo sicuro nei pazienti con una risposta molecolare profonda sostenuta senza recidiva molecolare tardiva. ( Xagena2017 )
Etienne G et al, J Clin Oncol 2017; 35: 298-305
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